Professione: architetto. Una vita parallela dedicata all'arte. Prima l'evocativo e aereo colore dei dipinti su intonaco; poi la vivida luce dei dipinti in tecnica mista (acrilico, olio, collage), tuttora praticata. Di questi anni l'approdo alla dimensione metafisica della grafite su legno. Una tecnica ardita, sia per l'oggettiva difficoltà di realizzazione, sia per l'intrinseca dimensione ascetica, che ogni soggetto realizzato esprime attraverso il suo emergere dall'oscurità primordiale resa dalla grafite. Il soggetto, fiore o figura femminile che sia, germina da questa oscurità e rimane sospeso come un pensiero siderale e scultoreo. Nonostante la sua precisione descrittiva, esso rimane fondamentalmente un mistero, appena rischiarato dai bagliori lunari emergenti dalla tavola.
Per dirla con Proust: Gli atti creativi procedono, infatti, non dalla conoscenza delle loro leggi, ma da una potenza oscura e incomprensibile, che non rafforziamo illuminandola. [...] Un quadro è una specie di apparizione d'un cantuccio d'un mondo misterioso, di cui conosciamo alcuni altri frammenti, che sono i quadri dello stesso artista (M. Proust, Pittori, Abscondita).
V. B.